sabato 5 gennaio 2013

#3



È successo inaspettatamente. 
Sei tornato da una scritta.
Il ricordo di te è stato prepotente. Ma fa meno male ora. Un male diverso. 

Sei tornato, e allora ho pensato a te che ti riempi di etere e parole e mediocrità. 
E a me che invece ho la furia del movimento. Entrambi per soffocare e mascherare il vuoto che ci siamo creati. Credo.

In questi mesi ho dato ad altri la colpa di non esser te. 
Ho i denti meno stretti. Mantengo ancora anche io la guerra negli occhi, ho l'anima meno in fiamme e un vuoto che no so riempire dentro e che sembra non aver soluzione. Mi muovo in continuazione. Ma dentro sono immobile. In apnea. Ho perso i sogni, i ricordi, la voglia. La Fiducia. Non so in che direzione muovere il primo passo. Perchè non so cosa volere. Ma so che tutto quello che mi si è presentato in questi mesi dopo di te non l'ho voluto. O forse lo volevo anche. O lo avrei voluto più in là. Ma l'ho cacciato via. Con una furia che non mi riconoscevo da tempo.

Ti ho letto sempre, in silenzio, fino poco fa. E' 4 anni che leggo ogni tua parola. E il più delle volte l'ho sempre fatto in silenzio, L'ho fatto per capirti. Anche se a volte le tue parole sono state pugnalate su ferite già sanguinanti.  Ma tu questo non lo saprai mai. O non lo capirai mai. Tu a me sembri non pensarci mai. Del resto non te ne sei nemmeno mai preoccupato del male che potesse farmi leggerti. Hai scelto la mediocrità. Non solo alla nostra salvezza. Ma anche per te stesso. 


Alla fine ho accettato e fatto pace con il tuo lato oscuro, Che è un buco nero. Sei un isola tu. Mai totalmente conquistabile. Che strano: ho dovuto perderti per conoscerti e capirti fino in fondo. 

Ho pianto sangue con te e pensavo di aver esaurito le lacrime. E invece mi erano rimaste le ultime due che ho fatto scorrere. In silenzio. Da sola. Che io per piangere ho sempre dovuto nascondermi. Come fosse una colpa. Pure con te. 

Ho lasciato scorrere queste ultime due lacrime.
Poi ho richiuso la nostra scatola e ho ripreso camminare. 

In un certo senso non ti ho mai amato più profondamente di ora. Così come non sono mai stata più pronta di ora a lasciarti andare finalmente via. 




6 commenti:

  1. tempo fa, qualcuno mi disse che avere (o sentire) un vuoto dentro è come avere un tesoro tra le mani. ché in un vuoto, volendo, uno potrebbe metterci qualsiasi cosa.

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  2. Albe, io sono convinta che quel qualcuno avesse ragione. Sul serio. Ma ci devi arrivare a considerare la stessa situazione da un'altra prospettiva.

    Il problema è quando quel vuoto tu vuoi ancora riempirlo con quello che avevi prima e che ti è stato tolto. O che hai mal custodito e quindi perso.
    Oppure più semplicemente anche senza guardarti indietro non sai più cosa volere. Non sai con cosa altro riempire perchè nulla ti sembra all'altezza di quello che già avevi. E nulla ti interessa tanto da decidere di fargli un po' di spazio.

    Il problema è aspettare che ritorni la voglia, la fiducia, la leggerezza.
    Quando torneranno allora il vuoto si trasformerà in mille possibilità e cose belle tra cui scegliere.

    E' un percorso. Io mi sento tipo a metà strada.

    PS: Grazie che sei passato di qui

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  3. eh sì.
    tu c'hai ragione.
    sono io che ho omesso di dire che, quando mi dissero quelle parole lì, mica mi riuscì di dar loro un senso. l'ho capito solo dopo un bel po' di tempo.
    quando mi parlarono del vuoto come di un tesoro, la prima cosa che pensai fu che il vuoto è vuoto e basta. mica lo si può riempire con dell'altro.
    poi, credo di aver fatto un percorso o qualcosa del genere. come dici tu.

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  4. ..oltre ad essere una bella canzone di Kaos, "la via del vuoto" è la chiave per la ricerca della comprensione della vita stessa secondo il buddismo Sin..

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  5. Il buddismo mi ha sempre attratta ma non me ne sono mai avvicinata. Consigliami qualche lettura sul Buddismo Sin, bravissimo DjAdmi.

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  6. Premetto che non sono ne un cultore ne un esperto ne niente di simile, sono semplicemente una persona curiosa..
    Ho iniziato ad informarmi dopo aver letto un libro che si chiama "100 koan del buddismo Zen", non si tratta di una lettura semplice affrontata da digiuno su questo argomento però forse è proprio la difficoltà che mi ha attratto.. un po' di info online e tanti discorsi con persone che seguono lezioni di meditazione, il tempio e via dicendo..
    Insomma tutto questo discorso per dirti che non saprei consigliarti un libro, ti consiglio le persone.

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